FORNACE PENNA O MANNARA*
« Non una sola ora, non una sola lira per il Pisciotto.» , queste furono le parole, pronunciate da Ignazio Emmolo subito dopo l’incendio che in una notte distrusse la fornace da lui progettata, realizzata e diretta nei pochi anni in cui fu in attività. I sentimenti di rabbia e di profonda delusione per l’incendio doloso inflitto alla sua creatura, tanto amata e per la quale aveva sacrificato parte della sua attività professionale, lo accompagnarono fino alla fine dei suoi giorni che trascorse mantenendo la sua promessa. All'estremità orientale della spiaggia maggiore della borgata di Sampieri (Scicli) ed alla sommità di una falesia di circa 5 m di altezza, domina il paesaggio litoraneo la Fornace Penna, realizzata dai Baroni Penna di Portosalvo tra il 1909 ed 1912. Dello stabilimento è rimasto solo un rudere a causa di un incendio di natura dolosa avvenuto la notte del 26 gennaio 1924. Fu un fiorente opificio nel quale si producevano laterizi, esportati in tutto il bacino mediterraneo. La fornace Penna, uno dei più interessanti esempi di Archeologia Industriale in Sicilia, è oggi ridotta a un rudere che si avvia a una inesorabile fine. Le imponenti strutture di calcare perdono di giorno in giorno la loro stabilità statica e si sgretolano precipitando al suolo (nell’ultima foto è evidente il crollo della ciminiera). Inutili gli appelli, le petizioni, gli allarmi e le richieste di intervento sollevate da più parti. Errori, ritardi burocratici, polemiche e interessi contrastanti hanno reso vani tutti i tentativi di salvare il manufatto industriale.
*Mannara: recinto per pecore e capre, utilizzato comunemente in gergo nei libri di Andrea Camilleri sul personaggio del Commissario Montalbano.

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